È un sentimento positivo che influenza non solo il nostro stato organico facendoci sentire più rilassati, tranquilli, ma anche le nostre percezioni e quindi il modo di pensare agli altri e al mondo ne beneficiano.
È un sentimento che si attiva quando sentiamo uno o più bisogni appagati o in procinto d’esserlo ed è indipendente da quello che accade introno a noi, può scaturire, soprattutto dai nostri bisogni soddisfatti.
E’ un sentimento importante da saper riconoscere e vivere perché diversamente, come la paura di perderla, porta ad un accorciamento della sua durata e ad una tendenza al pessimismo che genera ansia, nervosismo e rabbia.
Per questo è importante saperla riconoscere, per poterla vivere. Per ognuno di noi può essere differente perché declinata dalla soddisfazione dei nostri bisogni che di solito cambiano nel tempo. Può non essere sempre facile perché spesso sono bisogni interni, legati al nostro modo di essere come ad esempio sentirsi sicuri o amati. Per questo dovremo usare la nostra intelligenza emotiva.
E’ il caso, visto il brutto periodo, della gioia che può provare un popolo quando sente la fine della guerra perché sente di poter recuperare e soddisfare i bisogni per esempio della sicurezza.
Izard (1972) collega lo stato di gioia ad altri sentimenti come l’amore, e per questo la gioia maggiore (ed anche prolungata quindi) sarebbe quella di rendere felice gli altri a partire da chi abbiamo vicino e a cui siamo legati condividendo esperienze positive e aiutandoli.
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